Smith Lisa Jane - Il diario del vampiro 03 - 1991 - La furia by Smith Lisa Jane

Smith Lisa Jane - Il diario del vampiro 03 - 1991 - La furia by Smith Lisa Jane

autore:Smith Lisa Jane [Smith Lisa Jane]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fiction, Romance, Fantasy, General, Paranormal, Horror
ISBN: 9788854125506
Google: iAwyYpdTtMUC
editore: Newton Compton Editori
pubblicato: 2010-10-11T22:00:00+00:00


Capitolo 9

«Be', almeno non ho perso il controllo», disse Bonnie. «A ogni modo ho la nausea di questa storia del paranormale. Sono stufa dell'intera faccenda. Questa è stata l'ultima volta, in assoluto».

«Va bene», disse Elena, allontanandosi dallo specchio, «parliamo di qualcos'altro. Hai scoperto niente oggi?»

«Ho parlato con Alaric, che sta organizzando un'altra riunione per la prossima settimana», rispose Bonnie. «Ha chiesto a me, Vickie e Caroline se volevamo essere ipnotizzate, per aiutarci a superare quel che è accaduto. Ma sono sicura che non è lui l'Altro Potere. È così gentile».

Elena annuì. Anche lei aveva cambiato idea circa i sospetti che nutriva verso Alaric. Non perché fosse gentile, ma perché lei aveva dormito per quattro giorni nella sua soffitta. L'Altro Potere le avrebbe davvero permesso di restare lì sana e salva?

A meno che i suoi Poteri non fossero momentaneamente esauriti, pensò all'improvviso. Come si stavano esaurendo adesso quelli di Stefan. O a meno che non stesse solo fingendo di trovarsi in quella condizione.

«Per il momento non cancelliamolo dalla lista», disse. «Dobbiamo essere prudenti. Che mi dite della signorina Flowers? Avete scoperto qualcosa sul suo conto?»

«Missione fallita», replicò Meredith. «Questa mattina siamo andate al pensionato, ma nessuno ha aperto la porta. Stefan ha detto che cercherà di rintracciarla nel pomeriggio».

«Se solo qualcuno mi invitasse a entrare lì, potrei tenerla d'occhio anche io», disse Elena. «Mi sento come se fossi l'unica che se ne sta con le mani in mano. Credo...». Si fermò un momento a riflettere, poi riprese: «Credo che farò un salto a casa... di zia Judith, intendo. Forse troverò Robert che si aggira fra i cespugli o che so io».

«Veniamo con te», disse Meredith.

«No, è meglio che vada da sola. Davvero, è meglio così. Ormai sono brava a non farmi notare».

«Allora segui il tuo consiglio e sii prudente. Sta nevicando forte».

Elena annuì e saltò giù dal davanzale.

Mentre si avvicinava a casa, vide una macchina che usciva dal vialetto d'accesso. Si nascose nell'ombra e restò a osservare. I fari illuminarono un lugubre quadro notturno: l'acacia nera dei vicini, sagoma scura dai rami spogli, con un gufo bianco appollaiato sopra.

Quando la macchina la superò rombando, Elena la riconobbe. L'Oldsmobile blu di Robert.

Questo sì che era interessante. Ebbe l'impulso di seguirlo, ma sentì più forte l'esigenza di controllare la casa, per assicurarsi che tutto fosse a posto. Girò intorno alla costruzione con passo furtivo, ispezionando ogni finestra.

Le tendine di chintz giallo alla finestra della cucina erano fissate di lato, e lasciavano intravedere in parte l'interno illuminato della cucina. Zia Judith stava chiudendo la lavastoviglie. Forse Robert era venuto a cena?, si domandò Elena.

La zia si diresse verso l'ingresso principale ed Elena si mosse insieme a lei, girando di nuovo intorno alla casa. Individuò una fessura fra le tende del soggiorno e appoggiò cautamente l'occhio contro lo spesso vetro ondulato della finestra. Sentì il portone aprirsi e chiudersi, la chiave che girava dall'interno, e poi zia Judith entrò nel soggiorno e si sedette sul divano. Accese il televisore e cominciò a passare da un canale all'altro con aria annoiata.



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